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giovedì 9 ottobre 2008

Murray Perahia - Che concerto!

Martedì sera sono andato col babbo a sentire il pianista Murray Perahia!
Il solo programma della serata faceva prevedere un grande spettacolo, e così è stato.
Una volta arrivati ci siamo posizionati nei posti a sinistra, che da lì si vedono le mani del pianista, che è qualcosa di unico.
Ed ecco che, una volta entrate tutte le 2000 persone e passa, attacca con Bach, suonando "Partita n.5 in sol maggiore BWV 829"... è un bach diverso da quello che conosco io, forse perché per il momento di Johann ho ascoltato solo la "Toccata e Fuga in re min" e alcuni pastorali.
Continua poi con Mozart, "Sonata in fa maggiore KV 332" divisa in tre movimenti... il primo e il terzo, rispettivamente Allegro e Allegro assai, sono stati suonati e interpretati in modo grandioso. Le mani si muovevano a gran velocità, e il suono della mano sinistra era limpido e non caotico, come se Murray utilizzasse due mani destre.
Non poteva mancare Beethoven: "Sonata in fa maggiore op. 57", divisa anch'essa in tre movimenti. Qui invece è fantastico il secondo dei tre movimenti, l'Andante con moto.



E per finire ecco Chopin: "Ballata n.3 in la bemolle maggiore op.47", "Etudes op. 25 n.5, 1, 3" Etude op.10 n.12", "Ballata n.4 in fa minore op.52" (quest'ultima è una delle mie preferite di Fryderyk). Parahia è riuscito a interpretare Chopin in modo straordinario. Era uno chopin tosto, incazzato, in alcuni momenti più calmo, ma di sicuro non sereno (molti infatti si immaginano uno Chopin sognante, come se avesse composto sempre in situazioni idilliache e in grande armonia).
Finito il programma, Murray riceve tanti applausi (mentre la vecchia accanto a me si lamenta del fatto che suona tutto uguale e mi dice di ascoltarmi Rubinstein... come se non lo avessi mai sentito nominare...) e non si limita così a suonare il programma della serata. Ci regala allora un meraviglioso notturno di Chopin (credo l'op. 32, non mi ricordo) e un improvviso di Schubert (di cui non conosco molto, ma che mi inizia a interessare).
Insomma, un concerto favoloso, tanto per utilizzare parole ehm fantasiose... ma di fronte a musica così sublime e un pianista con un carattere e abilità del genere esprimersi risulta difficile.
Un grazie finale al babbo che mi sta facendo appassionare sempre di più alla classica e che mi passa sempre ottimi cd =)

3 commenti:

abbagnano ha detto...

Era in gran forma? Io non lo conoscevo, ma ho scoperto che ha avuto seri problemi a una mano da vari anni, che lo hanno tenuto fuori per lunghi periodi dai concerti, ma anche da un certo tipo di musica. In questa situazione un musicista è spesso spinto a studiare certa musica in modo completamente astratto, soprattutto quella di Bach, cioè ad analizzarne la struttura sullo spartito, senza suonare nulla. è un'esperienza particolare, perchè non si presta per niente a certa musica, fra cui credo anche quella dei romantici, ma è forse l'unico vero modo di apprezzare bach

Anonimo ha detto...

La cosa più sorprendente, e che ha scontentato le vecchie comari in sala, è stato il rigore dell'interpretazione di Chopin: non lo svenevole damerino salottiero che è nell'immaginario collettivo ma un intellettuale kantiano che mette la ragione anche laddove ci sono i sentimenti. Poco pedale, nemmeno un "rubato", temperie morale e, se si può dire, civile. Uno Chopin da schiena dritta.
Uno Chopin (ma anche un Beethoven) letto attraverso Bach.

alexeidos ha detto...

@f.gottberg: esattamente. ha avuto un infortunio alla mano e per due anni è rimasto "bloccato". e proprio suonando bach è riuscito a tornare in pista.

@old oak:sei riuscito perfettamente a esprimere la mia idea riguardo l'interpretazione!

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