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mercoledì 26 marzo 2008

Juls Complean!

Ecco qui una foto che ho fatto al Cambridge durante la festa di compleanno della Juls (AUGURI! Che bella serata!!!!)

Sembra un po' la luna, ma in realtà e una macro fatta al bicchiere di pina colada della Kamy...
non è fantastica?


E poi una piccola parentesi per la festa:

forse una delle feste di compleanno più belle in assoluto, e sapete perchè? Cocktail, migliori amici e salterelli! E vi pare poco? La semplicità che io amo!
E con questo post ringrazio la festeggiata Juls e ormai fidanzato da 3 mesi Albe (e anche per il suo regalino per la comunità), Giulia, Teo, Nico, Gin e Simo (che purtroppo vedo poco) e il nuovo conosciuto Alessio.
Peccato non ci fosse mio brother Gio, ma ci sarà ai prossimi salterelli!
Grazie veramente, perchè mi rendete speciali tutte quelle giornate che alcune volte sarebbero così vuote e prive di significato. Perchè gli amici veri, ci sono sempre ;-)

giovedì 20 marzo 2008

Alessandro Bogliari and the Aztec Hemorrhoids







mercoledì 19 marzo 2008

Salti fra le erbacce

Sono salti fra le erbacce
fino a che la mente si perde
si cerca non si trova si può non si resce
perle non di saggezza, ma è legno d'albero indiano la sua vera essenza
con vista a scatti sulle mattonelle monocromatiche
come una partita a scacchi contro il proprio alterego calato di paste,
ma che di sicuro è più lucido
allucinazioni con le scale che si muovono
parole prive di significato, che a non capire certe volte è meglio.
è un rinchiudersi nella tana dei tubi, a scegliere la propria via, che sia, che non sia.
Che sia in sè, almeno.
E poi un bagliore

ricordi
odor di ciclamini




e una testa spappolata

cicche alla fragola sotto la poltrona al cinema

BOOM! Sono tutti salti fra le erbacce

mercoledì 12 marzo 2008

Rabbia

(Clicca sull'immagine per ingrandirla)



Rabbia
caos
borse da allenamento scagliate a terra



e evidenziatori ormai privi dei tappi rotti in seguito a raptus brutali

pugni al muro gridooooo.besteMmia

come la scuola ti riduca al nulla
ti spenga
ti uccida dentro

e sarebbe cultura? la cultura mnemonica onnipresente?


nOO.


non vieni consideraTo per ciò che vali. chi sei se non un voto?


la rabbia mi si accende dentro a vedere stronzi-stronze leccaculo
andare avanti solo perchè allegre nella loro postura a 90 gradi

che tu abbia interessi , ciò non importa

quanta gente spenta dentro ma che si ricorda le date di storia e i nomi dei parenti del re di stocazzo e così va avanti



la musica i libri i giornali la politica quel sentimento di interesse che vada oltre la scuola pfui non importa alla scuola




lo studio conta. la tua personalità no. i tuoi interessi no.


e ma che qualcuno ti voglia conoscere meglio. no. solo, solo, solo per ciò che vali in una versione


in un compito di matematica o di scienze


quanto vorrei far capire che siamo di più che potrei dare di più


e che la cultura non è solo scuola, anzi



e poi quelle persone che vanno bene a scuola che interessi hanno?ahah tranne pochi il resto son marionette e non son luoghi comuni.

è la realtà. quella realtà che sembra non piacere al sistema scolastico AnTiCo


ObSoLeTo è questa l'idea di culTura che vogliamo? nossignori

anche perchè sissignore mai l'ho detto E MAI LO DIRO'

Collettivo's Blog

domenica 9 marzo 2008

Ubriaco tra i gomitoli di briciole intrise di passioni

Red Light Indicates Doors Are Secured... questo è il titolo di una canzone degli Arctic Monkeys:_mi piace , è forte!
Fight Club, film tratto dall'omonimo libro. Insegna molto. E subito dopo averlo visto bisogna picchiarsi (anche senza cattiveria) con qualcuno, perchè ci si sfoga veramente. (come ho fatto io con Diego). E la violenza fisica vista diversamente, non come un'arma quindi, ti rende per 10minuti, un'ora, una giornata, libero.
Noi no, canzone degli Articolo 31. Noi no... noi non ci faremo mettere i piedi in testa! "che posto di merda" "pieno di figli di papà" [...] tratto dal film "Come te nessuno mai"
Fahrenheit 451, "libro sui libri". Da leggere, assolutamente da non guardare il film.
The Koln Concert, beh, unico. Niente altro da aggiungere. Non vi sono parole nel dizionario per poter definire un concerto per piano solo come questo.
Sex And Violence: 3 parole ripetute fino allo sbocco nella canzone del gruppo The Exploited. Che poi è il riassunto di SLC Punk! (Fuori di Cresta)

Cosa sono questi? Beh sono alcune cose che mi sono venute in mente adesso...e pensare che nella testa mi girano sempre idee su idee, pensieri, titoli, frasi, citazioni, sogni, progetti, voglia di fare...e sempre di meno (il tempo è tiranno) riesco a esprimerli (la scuola è tiranna)... anche perchè scrivere tutto ciò che ho in testa sarebbe impossibile... purtroppo/per fortuna

martedì 4 marzo 2008

La storia non insegna nulla

Studiando Sallustio, e più dettagliatamente, il De Coniuratione Catilinae, vi propongo il 20esimo capitolo di tal opera, in cui troviamo il discorso rivoluzionario di Catilina ai suoi complici.
Inizialmente ritenni la figura di Catilina come oscura, "cattiva" di natura, proprio come la descrisse l'Autore e come sottolineò poi Cesare e Catone. Ma poi, leggendo il capitolo da me proposto, ho notato di come, anche se usando quella demagogia vista tanto male, fosse riuscito a "tirar fuori le palle" e dire come stavano veramente le cose. Insomma, non capisco cosa ci sia di male in un uomo che, stanco di vedere una società marcia e corrotta, non poi tanto diversa dalla nostra, cercò di rovesciarla per cercar di portare parità e ristabilire quella struttura politico-sociale-economica ormai andata persa.
Sicuramente andava di moda al tempo il perbenismo e il falso moralismo che piace ancora oggi... quell'indifferenza da parte della popolazione che porta a pensar male di coloro che son "rivoluzionari" e porta a pensar quasi "bene" della gente corrotta...
La gente preferisce (o anzi, i politici preferiscono) mandare a morte coloro che avrebbe potuto cambiare le cose, invece di espellere coloro che stavano sperperando i beni dello stato.
Beh, insomma, la storia non insegna proprio nulla allora, visto che tuttora miei coetanei insultano e si fanno scherno dei "rivoluazionari" poichè li vedono come "sognatori utopici" e preferiscono rassegnarsi con indifferenza alla mera verità, purtroppo sporca, senza cercar di cambiare nulla, ma accontentandosi di ciò che viene proposto loro, in perfetta passività politico-sociale.

CAP 20

Catilina, quando vide (lett.: vede) che erano convenuti quelli che poco fa ho ricordato, sebbene avesse trattato spesso con ciascuno di loro (lett.: con i singoli) molte cose, tuttavia pensando che sarebbe stato opportuno chiamarli ed esortarli tutti insieme, si ritirò (lett.: si ritira) in una zona appartata della casa e tenne un discorso di tal fatta:

“Se il vostro valore e la vostra lealtà non fossero per me certi, invano si sarebbe presentata (questa) circostanza favorevole; la grande speranza del potere [lett.: la grande speranza e il potere (endìadi)] invano si sarebbe trovata nelle (nostre) mani, né io cercherei l'incerto al posto del certo con gente ignava o leggera (lett.: attraverso l'ignavia o gli spiriti leggeri). Ma poiché vi ho conosciuti forti e fedeli in molte circostanze importanti (lett.: in molte e importanti circostanze), (proprio) per questo il mio animo ha osato intraprendere un'impresa grandissima e bellissima, (e) nello stesso tempo perché ho capito che per voi i beni e i mali sono gli stessi che per me; infatti volere e non volere le stesse cose (lett.: volere la stessa cosa e non volere la stessa cosa), questa davvero è salda amicizia. Ma i piani che io ho concepito nella mia mente (lett.: le cose che io ho pensato con la mente), (voi) tutti ad uno ad uno (li) avete sentiti già prima. Del resto l'animo mi si accende ogni giorno di più quando considero quale sarà la (nostra) condizione di vita se non ci liberiamo da soli dalla schiavitù. Infatti, dopo che lo Stato è passato sotto l'autorità e il controllo di pochi potenti, re e principi sono sempre loro tributari, popoli e nazioni pagano (loro) un'imposta; (noi) altri tutti, valorosi (e) onesti, nobili e non nobili, (da allora) siamo stati un volgo senza credito, senza autorità, sottoposti a gente a cui (ora) faremmo paura (lett.: a coloro ai quali saremmo di paura), se lo Stato fosse effettivamente cosa pubblica (lett.: se la cosa pubblica fosse in buona salute). Così prestigio, potere, cariche pubbliche e ricchezze, sono tutti nelle loro mani (lett.: presso di loro) o dove quelli vogliono; a noi hanno lasciato pericoli, insuccessi politici, processi (e) povertà. Fino a quando, insomma, miei prodi (lett.: fortissimi uomini), sopporterete questi (soprusi)? Non è forse meglio morire con valore che perdere con infamia una vita misera e priva di onori, nella quale si è stati (lett.: tu sia stato) (oggetto) di scherno per la superbia altrui? No di certo, in nome degli dèi e degli uomini, abbiamo la vittoria in mano, è giovane la (nostra) età, l’animo è forte; per loro invece tutto è invecchiato per gli anni e per le ricchezze. C’è solo bisogno di incominciare, il resto verrà da sé. Infatti chi tra i mortali che abbia un animo virile potrebbe tollerare che a loro abbondino le ricchezze al punto da sperperarle nel costruire (sopra) il mare e nello spianare i monti, (mentre) a noi manchino i soldi anche per le cose necessarie? Che essi costruiscano di seguito due o più palazzi per volta, (mentre) noi non abbiamo in nessun luogo un focolare domestico? Per quanto comprino quadri, statue, vasi cesellati, abbattano edifici nuovi (e ne) costruiscano altri, infine (per quanto) spendano (e) sciupino in ogni modo, tuttavia non riescono a dar fondo (lett.: vincere) alle (loro) ricchezze (pur) con la sfrenatezza più assoluta. Noi invece abbiamo la povertà in casa, fuori debiti, una situazione (presente) negativa, una prospettiva molto peggiore: infine, che cosa ci resta tranne una vita miserabile?

Perché dunque non vi svegliate? Ecco, quella, quella libertà che spesso desideraste, inoltre ricchezza, onore, gloria sono messi davanti ai (nostri) occhi; la fortuna ha posto tutte queste cose come premi per i vincitori. La situazione, il momento, i pericoli, la povertà, le magnifiche prede di guerra vi esortano più del mio discorso. Servitevi di me o come comandante o come soldato: né il mio animo né il mio corpo vi abbandoneranno. Proprio questi progetti, come spero, attuerò insieme a voi da console, a meno che l’animo non mi inganni, e voi siate pronti più a servire che a comandare”.




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