Statistics_

giovedì 29 aprile 2010

OGM: PRO o CONTRO?

In seguito al dibattito fatto in classe sugli OGM ho dovuto scrivere un articolo di 3000 battute. Ve lo propongo



Una battaglia a colpi di dati statistici e considerazioni etiche, ieri sera in prima serata su TVScienza. Zini, il moderatore della trasmissione, introduce pacatamente la questione: si parla di OGM.
Lo studio accende le luci laterali. Compaiono a sinistra i PRO-OGM e dalla parte opposta i difensori dei prodotti naturali. In seguito a una breve introduzione generale apartitica, prendono la parola i PRO. “Aumenta il contenuto nutrizionale e aiuta i paesi in via si sviluppo” esordisce Paveri, favorevole alla coltura OGM. I PRO difendono le loro idee esprimendo la piena approvazione per una nuova tecnica: consiste nell'individuare le sequenze interessate per immetterle nella specie da moltiplicare. E non dimenticano neanche di dire che le coltivazioni di cotone, specialmente in Cina, Messico e India, in tal modo resistono maggiormente agli insetti. Il discorso viene però interrotto da un brusco intervento di Colombo, collaboratrice di “OGM? No grazie!”, la quale esprime il suo completo dissenso, ricordando che nei paesi citati coloro che si arricchiscono sono solo i grandi colossi, “si pensi solo al caso Monsanto...” dice quasi fra sé e sé la giovane CONTRO-OGM.
“Ma quali colossi?” risponde prontamente Belcaro, direttore del bimestrale digitale “OGM FREE”, ricordando che in India i coltivatori sono stati molto aiutati e soprattutto difesi sui problemi della perdita del raccolto. Per quanto riguarda invece l'attacco riguardante le variazioni sui prodotti, Catalano, favorevole agli OGM, dice che i prodotti artificiali sono solamente più resistenti ai pesticidi, senza alcun'altra modifica.
È tempo delle ultime frecciate. I CONTRO, oramai in una posizione certamente non brillante, tentano un ultimo affondo, citando, senza alcun dato reale, la proteina BT e i suoi effetti dannosi per il sistema immunitario di molti mammiferi; con un semplice “i mammiferi sono immuni alla proteina BT” i volti degli anti-prodotti geneticamente modificati si fanno sempre più scuri, certi ormai di un fallimento mediatico e di convincimento di coloro in bilico rispetto alla questione.
Si passa allora alla questione etica, forse fin troppo lasciata in secondo piano. I CONTRO non si spiegano come si faccia a porre sullo stesso livello il lavoro della natura e quello dell'uomo. E un'altra volta arriva prontamente una risposta carica ormai di sicurezza: “la natura è legata al caso e non è infallibile, l'uomo accetta solamente i processi naturali”. Viene così difeso il lavoro in laboratorio, dove vengono selezionate i tipi di piante e vengono fatti dei test affinché vengano ridotti allo 0% i danni all'ambiente e all'uomo.
Negli ultimi dieci minuti intervengono i giornalisti accreditati a fare domande, i quali si interessano soprattutto alle questioni economiche, sociali e politiche, più che a quelle strettamente biologiche e chimiche. Le risposte mancano a volte di dati statistici ed esempi di avvenimenti accaduti, cosa che rende meno credibili le tesi di ambo gli schieramenti.
È giunta la fine e il moderatore, con grande flemma, assegna implicitamente la “vittoria” ai PRO, una vittoria colta sicuramente diverso tempo prima anche dal pubblico in studio e a casa.
Si spengono le luci. Rimangono comunque accesi i dubbi e le domande.



mercoledì 28 aprile 2010

La pericolosa realtà della ‘’Street Parade Politica’’

Il 25 aprile, l’intera realtà antifascista milanese si è unita sotto un unico ideale: commemorare lo stesso giorno che, 65 anni fa, vide la lotta partigiana scacciare gli invasori tedeschi e porre fine al regime fascista, che da tempo (con una politica basata sul terrore, sulla censura e sul razzismo) opprimeva gli stessi italiani che dichiarava di aiutare. Con un corteo fatto di migliaia di persone, tra kefie, bandiere e inni, Milano ha voluto rendere omaggio ai suoi liberatori e ricordare che gli stessi ideali di libertà che mossero le lotte contro i regimi e le loro sfumature (di cui in Italia, attualmente, sentiamo spesso parlare) vivono tutt’ora. Ma è stato veramente così per tutti? Da anni una nuova realtà sembra aver preso piede: quella della manifestazione ‘’comoda’’, fatta di musica a palla, birra e balli dietro a un furgone, e che (nella maggior parte dei casi) non lascia il minimo spazio a una riflessione reale e consapevole del perché si scende in piazza. E ciò diventa preoccupante: la stessa protesta diventa un momento di svago, dove non sono le idee ad essere poste in primo piano, ma il divertimento dei partecipanti. Di fatto, ieri, si è visto come questo modus operandi non sempre risulti produttivo: infatti, un gruppo di questi pseudo-manifestanti è riuscito ad arrivare sotto il palco in Piazza Duomo (dove, tradizionalmente, vengono ascoltati i partigiani e le cariche amministrative del momento) e i loro fischi e le loro grida di disapprovazione non hanno risparmiato nessuno. Se, infatti, il presidente della provincia Guido Podestà e il sindaco Letizia Moratti non sono riusciti a tenere il loro discorso, lo stesso è stato per Carlo Smuraglia (presidente dell’ ANPI) e per un cassintegrato dell’ ex Eutelia, di cui neppure le lacrime sono riuscite a fermare i cori. E questo non è un evento isolato. Una situazione simile si è già verificata il 12 dicembre 2009, quando la manifestazione in ricordo dei caduti di Piazza Fontana è stata ‘’trasformata’’ in un No Gelmini Day, nome che di sicuro sembrerebbe più adatto al tipo di iniziativa che veniva proposta: quella con bibite, musica e sballo per tutto il tragitto. Ovviamente, i colpevoli devono essere cercati in un raggio più ampio: se, infatti, le forze dell’ordine sono malviste dai centri sociali (in quanto, nella maggior parte dei casi, sempre disposte a frenare un qualsiasi tipo di protesta per il benessere dei potenti), il loro compito è e rimane quello di garantire l’ordine in qualsiasi situazione e, a questo proposito, potrebbe non risultare un caso l’arrivo incontrastato ieri di un gruppo giovanile sotto il palco di una manifestazione dove si trovava gran parte dei sostenitori dell’opposizione, allo scopo di disturbarne il corso. Tra l’altro, questi, e altri, eventi vergognosi sono ciò che la maggior parte dell’opinione pubblica aspetta; e infatti, appena si verificano, tutte le persone in protesta vengono inglobate nell’insieme rappresentato dall’ignoranza e dalla (eccessiva) voglia di divertirsi, senza nessuno riguardo verso cosa significhi scendere in piazza o sventolare una bandiera rossa. E ciò che ne risente è tutto il percorso che si sta cercando di creare per contrastare i modi arroganti e la vergognosa politica di un governo fatto di nuovi fascisti e vecchi sistemi.
Per questo, ognuno di noi deve sentirsi direttamente responsabile della sua scelta in manifestazione: da un lato quella divertente, dall’altro quella moderata che, oltre al divertimento, mira alla presa di responsabilità e alla consapevolezza necessarie a dare un vero motivo alla stessa manifestazione.

Gabriel De Paris

domenica 25 aprile 2010

25 Aprile, sempre. O quasi.



Il sole caldo ha sicuramente reso più gioiosa una manifestazione un po' triste. Non vorrei mai che il 25 Aprile diventasse una street parade, non dico questo, solo che, benché sia una giornata del ricordo, secondo me la manifestazione andrebbe colorito e accentuata (sennò saremo sempre di meno a ricordare).
I cori si intervallano quasi regolarmente e le frasi sono sempre più o meno quelle, ma ormai ci siamo abituati.
Ciò che mi fa riflettere invece è l'ipocrisia di certi centri sociali che scendono in piazza per gridare cori antifascisti e sono poi gli stessi che in primis spingono via le persone di altre reti per non far prendere la testa del corteo da altri gruppi politici. I nuovi fascisti? Il Cantiere batte Forza Nuova e Blocco Studentesco 1 a 0.
I miei più sentiti complimenti per la capacità della sinistra di scontrarsi all'interno fin da giovani.

Le foto sono disponibili sul mio account flickr

domenica 18 aprile 2010

Acqua libera!

L'acqua non si vende. Davvero niente male l'idea di fontanelle.org






alexeidos e danny boy

sabato 17 aprile 2010

Design in Zona Tortona - Le foto by alexeidos

Appena avrò tempo vi racconterò un po' della mia esperienza in questi giorni del design. Per il momento vi rimando al mio account flickr per farvi vedere le foto che ho fatto oggi in Zona Tortona



giovedì 15 aprile 2010

La Divina Commedia violentata

Bollino rosso per gli amanti del teatro, della musica e del canto. Il musical de La Divina Commedia è sconsigliato a tutti coloro che hanno orecchio e che percepiscono stecche e note stonate, gli errori di dizione sulle note tenute; è sconsigliato a coloro che conoscono la musica e capiscono subito quando una traccia si plasma bene o no nel contesto e riesce a dare il giusto pathos alla situazione. Stiano lontani gli amanti della musica con la m maiuscola, poi tutti coloro che hanno fatto almeno un anno di recitazione e sanno la differenza fra una vocale aperto e una vocale chiusa. Che non entri chi fa canto e coloro che si accorgono degli stacchi di volume controllati dal mixer che gestisce i microfoni (già, i microfoni a teatro...). Quindi se invece apprezzate musica di bassissimo livello e cantanti più che mediocri, andate di corsa al Teatro Nuovo (dove avevo già visto l'Amleto con Preziosi...)

domenica 11 aprile 2010

Milano è una città morta

Ieri sono andato con la Rete Studenti Milano a un incontro a Quarto Oggiaro con Milano Movida e si è discusso di questo: Milano è una città morta. Lo dice anche Moni Ovadia: "Milano non progetta, non ha idee, non ha una concezione di bene comune, condiviso. Sì, è una città morta, decadente, inerte." L'attore teatrale, musicista e scrittore italiano dice che Milano aveva fascino, ma ora non l'ha più. E che dire poi della musica? Voi avete occasione di sentire musica alternativa (e non intendo quella nei locali con i finti alternativi) in giro per strada? Così la pensa Finardi, il quale dice: «A Milano la cultura è morta e sepolta, c' è spazio solo per il marketing e per i mega-concerti dove si canta in playback magari davanti a 80 mila persone. Non c' è spazio per la musica d' autore e i generi alternativi»
Milano è morta.
Ed è vero! Si pensi alle altre città europee e le si confrontino poi con Milano. La mia città è grigia e pensa solo al lavoro e si attiva solo il sabato sera... e il resto della settimana? Niente, se non iniziative pubblicizzate su ViviMilano (che trovo fantastico) e fra gli eventi della Facebook più underground, se così si può definire. Martedì sera a Milano è come stare in una bara. Io vorrei i colori, la creatività, i luoghi di ritrovo, gli scambi culturali, le conoscenze facili all'angolo della strada, ma purtroppo non succede, questa è Milano e i Milanesi sono già sprucidi di loro. Non ci sono i botellon (se non quelli organizzati due volte all'anno e che non vanno sempre a buon fine con tutte le camionette dell'esercito che girano) e poche street parade (se non quella del May Day). Mancano grafici e writer che possano pitturare i loro sogni sui muri della città e non c'è neanche l'odore di birra e salumi che dovrebbe inondare le vie frequentate dai giovani. E poi che dire dei mezzi? E' mai possibile chiudere la metropolitana a mezzanotte durante la settimana e all'una e mezza il sabato sera? Ma stiamo scherzando? In una città come Milano?! Troppe le macchine quando potremmo usufruire di servizi che tutto sommato non funzionano così male (in confronto al resto d'Italia, non certo rispetto a Londra) e invece no, la gente va in macchina anche per fare due metri. No, Milano non è ancora pronta per essere una città del futuro e guardate ve lo assicuro, nel 2015 faremo una gran bella figura di merda! Noi e il nostro EXPO.

sabato 10 aprile 2010

Follow me!


Da qualche tempo uso Vienna, un lettore di feed rss per Mac e mi trovo davvero bene. Aggiungete i vostri blog preferiti per seguirli in automatico! Ogni volta che viene pubblicato un post Vienna vi informa. Ma come c'è per Mac ce ne sono tanti (anche troppi) per Windows. Primo passo da fare? Scaricare il programma gratuito. Secondo passo? Aggiungermi subito: http://feeds.feedburner.com/Alexeidos


venerdì 9 aprile 2010

Problemi di Chiesa




Ma è normale, secondo voi, rispondere al problema della pedofilia nella Chiesa dicendo che è un problema che c'è dappertutto? No, perché ci sono rimasto un po' così.

domenica 4 aprile 2010

Post metadone

Poichè sono dipendente da web, vi scrivo dall'iphone di mio padre. Prima cosa, buona giornata del cioccolato a tutti (molti la chiamano ancora pasqua), seconda cosa voglio informare tutti gli interessati al mio nuovo progetto (vedi post precedente) che come torno a milano (dio mio, tutti sti giorni senza un computer...) mi rimetto al lavoro e la cosa parte. Bene, questo post è stato un po' come una dose di metadone (non efficace come l'eroina, ma che tiene a bada comunque).

venerdì 2 aprile 2010

iPad

Quella genialata che porta il nome di iPad



giovedì 1 aprile 2010

Creiamo insieme un nuovo web

Change is possible.

Come ho già accennato ad alcune persone, ho avuto un'idea che potrebbe cambiare, pur nel suo piccolo, la visione di noi adolescenti all'interno del web. Perché so che è possibile creare un'alternativa a netlog, ai link idioti di facebook, alle conversazioni dei bimbi minchia. So che possiamo raccontare e raccontarci con un taglio completamente diverso. E questo lo si può fare raccogliendo in un solo blog i propri scritti, poesie, mini racconti, pensieri per farne nascere un dibattito. Chiunque è interessato a collaborare attivamente o magari inviando semplicemente un testo mi faccia sapere qui, via mail, su facebook, msn, skype o piccione viaggiatore.
Grazie a tutti per l'attenzione

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails