Lo so, il titolo è alquanto riuassuntivo e probabilmente neanche totalmente corretto, ma mi serve solo per l'indicizzazione dei motori di ricerca e, non vi preoccupate, in questo post cercherò di entrare meglio nei dettagli.
Era venerdì, tutti (3) in fibrillazione per il concerto dei Jet, vabè diciamo una in fibrillazione, perché io e l'altra a malapena conoscevamo 2/3 canzoni e l'unico testo di cui mi ricordavo in inglese maccheronico è 'are u gonna be my girl?" per la quale son rientrato per pogare un po', ma comunque, ciance a parte, dicevo appunto che era venerdì e aspettando gli artisti famosi anche per She's a genius (noti più per il video che per la canzone) ecco che arrivano questi Calibro 35, e io mi chiedo (e se lo chiedono in molti) "e chi minchia sono sti calibro 38?"...
ma poi salgono sul palco, c'è il tastierista che con i suoi capelli lunghi e la sigaretta in bocca mi ricorda molto gigen di Lupin, anzi lui era biondo e gigen ha i capelli neri e ha il pizzetto, ma non so, sarà stata l'aria un po' sulle sue ma mi ha ricordato quel personaggio, bah.
Attaccano a suonare ed ecco che si entra in un mondo a parte! Il bassista se la viaggia, il batterista lavora su dei tempi per molti batteristi sconosciuti, la chitarra fa alla grande il suo dovere e il tastierista si mette a suonare anche gli strumenti a fiato, a volte suonando tutto insieme (più o meno); le scene sullo schermo dietro di loro riproduono spezzoni dei film polizieschi anni '70 e il sound è un tutt'uno con il video. Ed ecco allora che mi torna alla mente Scerbanenco e il suo "Milano Calibro 9", riescono a fondere insieme un Funky particolare a un rock che però, quasi paradossalmente, tocca punte abbondanti del jazz bebop, quello più astratto che se ne fotte altamente dell'armonia e dei tempi. Il tutto sfocia così nei tempi composti e sincopati, dove gli strumenti a volte gracchiano e il rumore diventa armonia (e anche un po' rumore però); poi si mettono i passamontagna e il batterista picchia forte, le tastiere suonano funky, ma questa volta più duro, il basso gira tutti gli accordi e la chitarra lo segue (perché a volte è la chitarra che segue il basso, non viceversa). Forse chiamarla musica da film è limitativo, perché riescono, IMHO , a raccontare anche della Milano underground che si è rotta sempre di più della musica fatta di 3 accordi, che si è rotta delle cose semplici e che vuole invece sperimentare e far parlare la musica su tutte le sue scale e i suoi tempi improbabili.
Bravi registrati, fantastici in live.
Li trovate sul loro myspace e su rock.it
vi consiglio di ascoltare:
Milano Calibro 9
Notte In Bovisa
Summertime Killer
che sono contenuti nell'ultimo disco
poi ditemi che ne pensate
2 commenti:
sì direi che hai riassunto bene il tutto :) anche se vederli dal vivo ti fa uno strano effetto...sono riusciti veramente ad accostare bene ad ogni scena proiettata la musica necessaria, che poi a volte era rumore ma con un ordine. a me la parte coi passamontagna ha ricordato un pezzo dell'assolo di Jimi Hendrix di Woodstock, in cui anche lui mi pare simulasse con la chitarra dei rumori da guerra...l'effetto era appunto quello di sentire dei rumori prodotti dagli strumenti, ma rumori che però avevano una musicalità. E poi come non parlare dell'effetto che i Calibro ti fan provare...nei pezzi più pesanti, quelli con dietro i video più violenti diciamo, ti inizia a salire un'angoscia assurda, mista però ad ammirazione per loro che sono sul palco e suonano come degli osesssi invasati :) conclusione: sì son piaciuti anche a me, e non poco. Forse non è il tipo di musica che ascolterei così, sull'Ipod mentre sono in metrò (NON COMPRARE L'IPOOOD è IL SIMBOLO DELLE MULTINAZIONALIIII BOICOTTIAMO IL SISTEMA! AZIONE DIVERSIVA! ahaha...piccola parentesi), ma star lì sotto al palco a sentirli live, a cercare di ascoltare bene nonostante la matassa di gente, è stato emozionante, sì.
ah e comunque grazie per avermi nominata tacitamente all'inizio ahaha! bella
ah cmq era veramente un mito il tastierista! con la sizza in bocca,ahaha! love him
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